Se segui il mondo delle criptovalute, avrai sicuramente sentito parlare di Casper Ethereum, ma cos’è realmente?
E di sicuro saprai anche che il progetto blockchain ha a che fare con la cosiddetta ‘proof of stake’.
Dunque, ora ti spiegherò tutto ciò che c’è da sapere su Casper Ethereum, ma partiamo con ordine.
La storia è la seguente: nel 2011 alcuni sviluppatori iniziarono a preoccuparsi dell’energia che bitcoin – che usa un processo chiamato ‘proof of work‘ (PoW) – richiederebbe in scala (uno studio recente ha stimato che l’energia consumata equivale a quello delll’intera Danimarca).
Inoltre le aziende dedite al mining di bitcoin stavano già diventando grossi business e si stava diffondendo il timore che questo avrebbe impattato in modo negativo sulla crescita degli utenti.
La proof of stake
Attualmente il protocollo è stato utilizzato da molti progetti come peercoin, NXT e altri, ma la transizione di Ethereum è unica in tal senso. Per questo motivo la PoS ha affrontato un alto livello di critiche da chi aveva a lungo sostenuto che la sua implementazione non avrebbe mai funzionato.
L’idea ha incontrato molto scetticismo,infatti, anche perché gli sviluppatori ci stanno mettendo molto tempo ad implementarne una versione sicura.
Alla fine del 2015, il Bitfury Group ha pubblicato un white paper in cui spiegava le differenze tra PoW e PoS, e i fattori che avrebbero distrutto la nascente versione di PoS.
Ma ancora, nonostante le critiche, gli sviluppatori di Ethereum hanno continuato a lavorare su questa alternativa alla PoW di Bitcoin.
E’ stato speso molto tempo e lavoro per far nascere quello che oggi chiamiamo “Casper Ethereum”, definito da Vitalik Buterin anche come “il consenso dalla scommessa“.
Buterin ha spiegato a CoinDesk che il processo di sviluppo è al momento concentrato a scoprire come incentivare le funzioni di ethereum in modo nuovo:
“Il processo di sviluppo coinvolge un’esplorazione sia economica che considerazioni teoretiche e protocolli che tollerano agli errori, provando a creare un protocollo che soddisfa uno dei vincoli in modo simultaneo.”
Questa spiegazione di Buterin sembra molto complessa, ma questo suo commento essenzialmente si riduce al fatto che Casper Ethereum stia provando a sviluppare correttamente il proprio sistema di alternativa alla proof of work.
Nel settembre scorso sia Buterin che lo sviluppatore Vlad Zamfir stavano lavorando all’idea. Entrambi stavano essenzialmente scommettendo che il costo per acquistare miniere fisiche potrebbe essere replicato virtualmente, date le giuste condizioni.
Ora, dopo anni di ricerca, Buterin dice che è “piuttosto convinto del principio generale”, sebbene “ci sia ancora bisogno di lavorare sui dettagli”.
Casper Ethereum
Il team spesso parla pubblicamente delle proprie ricerche, e fino ad ora ha pubblicato tre simulatori open-source (l’ultimo, pubblicato in agosto, è disponibile qui), che mostrano come funziona il protocollo.
Recentemente Buterin ha offerto un aggiornamento sulla ricerca parlando del protocollo, mentre Zamfir ha iniziato a pubblicare una serie di blog in cui parla della storia del suo processo di creazione a cui stanno contribuendo, tra i tanti, anche lo sviluppatore Rick Dudley e l’informatico Loi Luu.
Per ricapitolare, la proof of work usata attualmente sia da bitcoin che dalla blockchain di ethereum, richiede un network di potenti computer per validare le transazioni, mentre la proof of stake porterebbe alla fine di tutto ciò.
La PoS non è stata facile da implementare ed è dal 2013 che vede vari cambiamenti.
Il primo di questi step, che possiamo ora chiamare la “PoS nativa” soffriva di un problema che possiamo chiamare “niente in gioco”, per cui non puniva i colpevoli per aver validato più di una storia, il che vuol dire che il network poteva facilmente contraddire la storia reale.
“Questo è chiaramente un errore fatale per una tecnologia la cui ragione d’essere è fornire un ordine immodificabile delle transazioni”, ha rimarcato Ciaran Murray.
Ciò che separa Casper (e le altre versioni recenti) dalla tradizionale PoS è che punisce i partecipanti che non giocano secondo le regole .
Buterin lo ha descritto con un’analogia: immagina 100 persone sedute attorno ad un tavolo rotondo. Ogni persona ha delle carte diverse, ognuna con una differente storia della transazione. Il primo partecipante prende una penna e ne firma una, poi la passa al secondo e fa una scelta simile. Ogni partecipante prende solo 1$ se segna la storia della transazione che alla fine tutti i partecipanti avranno firmato.
“E se firmi una pagina e dopo firmi un’altra pagina, la tua casa brucia”, ha aggiunto Buterin, sostenendo che sia un probabile buon incentivo firmare il giusto pezzo di carta.
Altri problemi
Ma Buterin e altri stanno lavorando anche per risolvere ad altri problemi, arrivando ai cosiddetti “crypto-economics”, una parola di cui si è spesso sentito parlare nella community di Ethereum per descrivere quello che potrebbe essere un nuovo campo di ricerca, focalizzata su come la crittografia potrebbe essere usata per aiutare i partecipanti in una certa direzione con i giusti incentivi.
L’esempio più conosciuto potrebbe essere la PoW, dove i minatori sono incentivati a giocare in modo corretto e validare transazioni corrette, altrimenti perderebbero il proprio denaro. Questo spinge i miner ad agire in modo onesto, pagandoli in bitcoin.
Buterin e gli altri stanno cercando di far sì che i giocatori continuino a giocare secondo le regole, ma senza l’aiuto dei miner. Affiché questo possa accadere, i validatori dovrebbero comportarsi in modo corretto, ma si sono alcune situazioni in cui è più difficile architettare i giusti incentivi.
Uno degli incentivi è che una volta che il blocco viene aggiunto alla blockchain, non può essere rimpiazzato a meno che la maggior parte dei validatori (praticamente equivalenti ai minier) firmino una seconda volta per perdere i propri depositi.
Un altro è che i validatori sarebbero esclusi dalla truffa dai competitor (un problema chiamato “limitare il fattore di danno”).
Tutto sommato, per come la vede Vitalik, ci sono tre step di cui occuparsi: finalizzare l’algoritmo, rivederlo e costruire un testnet, e poi implementarlo in tutti i sette client di Ethereum.
Murray ha spiegato:
“Per risolvere il problema “niente in gioco”, Casper promette di essere il più avanzato meccanismo di consenso che emerge nella blockchain.”
Nessuna scadenza per Casper
“Preferisco non dare una scadenza,” ha detto Buterin, sebbene di recente abbia poi detto fine 2017.
Se questa è la verità, anche gli scettici della PoS si dovranno ricredere.
“Se ci fosse un algoritmo proof-of-stake, probabilmente lo supporterei” ha detto il contributor di Bitcoin Core Luke Dashjr all’inizio di quest’anno.
Per ora la community di Ethereum sembra desiderosa di vedere la versione finale.
Comunque Murray suggerisce che ci sarà bisogno di altri test prima che Casper Ethereum sia pronto:
“Non vedo l’ora di vedere la versione finale di Casper disponibile per essere rivista e assicurarsi che la sua complessità non crei nuovi problemi.”
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