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Ethereum Swarm e Amazon Web Service a confrontoTempo di lettura: 4 min.

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Forse ieri avrai sentito parlare del fatto che Amazon Cloud è andata in down per qualche ora, causando un sacco di problemi a siti come Medium, Downdetector, Imgur, Runkeeper, Dropbox, Minecraft, Trello, Tinder e alla mail YahooA questo proposito vorrei parlarti di un nuovo servizio, Ethereum Swarm, che avrebbe potuto evitare tutto questo.

Ma andiamo con ordine.

Amazon Web Services (AWS) o Amazon Cloud è un servizio di cloud che offre memoria e potenza di calcolo a moltissimi siti web e aziende di tutto il mondo: quasi 148 mila siti sono basati su questo sistema. Puoi quindi immaginare il danno quanto fosse ingente.

Amazon Cloud è andato in down verso le 19 di ieri pomeriggio ed è rimasto in silenzio per circa tre lunghissime ore durante le quali il mondo del web ha avuto il tempo di entrare nel panico.

Al momento, secondo il comunicato ufficiale, non si è trattato di un attacco hacker, bensì di un “aumento della percentuale di errori”.

Ethereum Swarm: ovvero come si poteva evitare il crollo

E qui viene la parte interessante. Come si poteva evitare il crollo di Amazon e di conseguenza il blocco di metà dei servizi web ad esso collegati?

Semplice, grazie al network decentralizzato di Ethereum e in particolare con l’Ethereum Swarm.

Swarm è una piattaforma simile ad Amazon Cloud, ma decentralizzata e peer-to-peer, in quanto basata sulla blockchain di Ethereum.

Questo vuol dire che i dati conservati in questo cloud possono essere prontamente recuperati sulla blockchain che, come sappiamo, non potrà mai essere modificata o chiusa.

L’obiettivo primario di Swarm, infatti, è quello di fornire un archivio decentralizzato per la documentazione pubblica di Ethereum, in particolare per conservare i codice delle dapp (app decentralizzate) e dei dati custoditi nei blocchi della blockchain.

Dal punto di vista dell’utente finale, Swarm non è poi così diverso da un normale WWW, tranne il fatto che un caricamento non arriva ad un solo un server specifico.

L’obiettivo è quello di avere un archivio peer-to-peer resistente agli attacchi DDOS (distributed denaial of service), ovvero attacchi mirati ad arrestare un computer o una rete, per impedirne l’accesso da parte degli utenti effettivamente autorizzati.

A tale scopo, gli attacchi DDoS inondano l’obiettivo di traffico creando un blocco della rete.

Ehereum Swarm è anche resistente alla censura, all’errore; è zero-downtime ed è autosufficiente grazie ad un sistema di incentivi che utilizza la contabilità peer to peer.

L’Ethereum Swarm è progettato per integrarsi profondamente con il livello di rete multiprotocollo devp2p di Ethereum così come con la blockchain di Ethereum per la risoluzione dei domini, per i pagamenti dei servizi e per l’assicurazione di disponibilità dei contenuti.

Due caratteristiche principali che distingue Swarm da altre soluzioni decentralizzate come Bittorent, zeronet, IPFS, è il sistema “carica e scompari” e il sistema di incentivazione.

Il primo si riferisce al fatto che Swarm non fornisce solo i contenuti, ma anche è anche un servizio di cloud storage. A differenza dei sistemi correlati, l’utente non pubblica solo il fatto che è in possesso del contenuto, ma può anche caricare il contenuto e scomparire: il contenuto rimane online.

Swarm aspira ad essere il servizio di archiviazione per tutti gli utilizzi che possono servire in tempo reale alle applicazioni web interattive a bassa latenza, nonché la qualità di memorizzazione permanente garantita anche per un contenuto raramente utilizzato.

Il sistema di incentivazione consente che i nodi della rete mettano in comune le proprie risorse di banda e di archiviazione nel modo più efficiente al fine di fornire insieme i servizi.

Tutto questo vuol dire che un sistema decentralizzato sarebbe molto più difficile da hackerare e sarebbe molto più difficile che andasse in down come è successo ad Amazon Cloud.

E’ quindi forse il caso di riflettere prima di affidarsi a servizi centralizzati: la decentralizzazione è il futuro.

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Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio scrive di Bitcoin ed Ethereum dal 2014. Con una laurea in lettere e un master in marketing, Amelia si occupa soprattutto di content marketing e social media management per diverse aziende nel settore fintech.
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Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio scrive di Bitcoin ed Ethereum dal 2014. Con una laurea in lettere e un master in marketing, Amelia si occupa soprattutto di content marketing e social media management per diverse aziende nel settore fintech.

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