Un comunicato stampa del 14 agosto ha dichiarato che la Borsa giamaicana (JSE) ha stretto una partnership con la società di tecnologie finanziarie Blockstation, con sede a Toronto, per consentire il trading di asset digitali.
La rete di comunicazione elettronica e il sistema di gestione degli ordini di Blockstation intendono facilitare il trading, la compensazione e le regolamentazioni sui token per i propri broker e, a loro volta, per i loro clienti, il tutto all’interno di una piattaforma sicura e affidabile.
Il comunicato stampa con la quale è stata annunciata questa collaborazione afferma che questa ha il potenziale per fare del JSE una delle prime borse internazionali ad offrire una piattaforma di trading digitale online che faciliti le quotazioni, il trading stesso, i servizi di esecuzione e di regolamento nel rispetto di tutte le normative e delle leggi di conformità.
Cinque membri broker, insieme a rappresentanti delle autorità di regolamentazione locali, hanno completato con successo un seminario utilizzando la nuova piattaforma, e Blockstation ha eseguito i propri test beta con le istituzioni locali partecipanti.
Il comunicato stampa non menziona però i token specifici che saranno disponibili per lo scambio su JSE, o quando la nuova piattaforma andrà in diretta.
I Caraibi al passo con la tecnologia blockchain
Considerando tutte le innovazioni tecnologiche che si svolgono nei Caraibi, questa mossa del JSE potrebbe riflettere il desiderio della Giamaica di tenere il passo con i suoi vicini in termini di blockchain e adozione di criptovalute.
A febbraio, il premier e ministro delle finanze di Montserrat ha firmato un memorandum d’intesa con una società di blockchain con sede a Barbados, per creare un sistema di pagamenti digitali. L’accordo richiedeva uno studio sulla praticità di emettere una moneta digitale per otto diverse isole caraibiche.
Bermuda è stato invece il più attivo nell’ambito delle blockchain. Ad aprile il parlamento della camera bassa di Bermuda ha approvato un atto inteso a regolamentare i primi scambi di valuta digitale e sviluppare l’industria tecnologica finanziaria dello Stato.
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