Troppo poco. È durato troppo poco questo Devcon 4 qui a Praga.
Sono le 22.22 di venerdì 2 novembre e dopo una settimana trovo finalmente del tempo per fermarmi e scrivere.
Questo è uno dei momenti più belli dell’anno.
Il Devcon è quella festa tra amici che vorresti non finisse mai.
Quella festa che aspetti per un intero anno e poi… quando arriva… il tempo di salutare, appendere il giubbino all’attaccapanni, fare un giro nella sala e scoprire che si è già fatta ora di andare via!
Lo sto mettendo qui nero su bianco e se vorrai, fra qualche anno potrai tornare su questa pagina e darmi del coglione, ma io oggi sono totalmente convinto che in questo meraviglioso gruppo, fra tutte le persone che partecipano al Devcon, ci sono molti dei miliardari dei prossimi 10-20 anni, persone che contribuiranno in modo massivo allo sviluppo e al bene dell’umanità.
La Foundation di Ethereum sta crescendo, e con lei cresce la community e tutte le persone che ruotano intorno a questo grande progetto.
No, non è facile da capire.
Non puoi capire qual è l’aria che si respira se non la vivi.
E non credo siano disponibili parole che possano trasmettere l’aria di grandezza che respiri a questo evento.
Un’aria di grandezza che puoi vivere solo se ti è ben chiaro quel che stanno combinando queste persone. Developer che stanno vivendo ogni santo giorno della loro vita sulla frontiera. Quel posto dove avanti a te non c’è nulla. Solo nuvole, e sogni… Che è vuoto per tutti gli altri. Per chi non riesce a vedere che in fondo in fondo, queste persone stanno costruendo un nuovo mondo, un mondo migliore, anche (e sopratutto) per loro e per chi potrà goderselo in futuro.
Un gruppo di folli. È così che li chiamano quelli che non capiscono. Dimenticando che è proprio da ciò che viene chiamata “follia” che l’umanità ha tirato fuori i più grandi cambiamenti e invenzioni della sua storia.
Chi pensa solo al risultato finale dimenticandosi del processo mi chiederà:
“Roy, ma allora? Che novità ha portato questo Devcon? Cosa è stato concluso?”
I progressi tecnici sono stati magistralmente già argomentati da Giuseppe e li trovi in questo articolo. Non avrei potuto fare meglio.
Il Pos non avverrà domani. E la scalabilità non sarà raggiunta in una settimana. C’è ancora della strada da fare perchè, mettetevelo bene in testa, Ethereum è un work in progress.
Questi ragazzi sulla frontiera si stanno scontrando con l’ignoto. Si stanno immaginando un mondo, poi lo scrivono, poi scoprono ciò che va migliorato, ed allora si rimettono su e lo riscrivono.
Qui vorrei provare a portarti in quelle sale, farti respirare l’aria che ho respirato io, farti gioire delle risate che mi sono fatto con i miei compagni di viaggio. E farti scoprire che nel 2018, mentre 7 miliardi di persone sono intrappolate nelle sabbie mobili, un piccolo gruppo di folli sta volando alto, creando un futuro migliore per tutti.
Un futuro che possa essere realmente decentralizzato.
Questa parola, decentralizzazione, di cui oggi tutti si riempiono la bocca ma di cui in pochi hanno davvero il coraggio e la voglia di creare.
Ethereum prende così seriamente in considerazione il raggiungimento di una forte decentralizzazione che lo stesso fondatore, Vitalik Buterin, proprio in queste giornate ha riportato che il progetto sarà pienamente decentralizzato solo se non dipenderà da lui.
Credo sia proprio questo il motivo per cui alla cerimonia di chiusura non sia apparso sul palco.
Come un padre che ad un certo punto sente di dover lasciar andare la sua creatura per permettergli di crescere e affrontare le sfide del mondo adulto anche quando non ci sarà più lui a proteggerla.
E mentre un branco di rosiconi ha addirittura trovato da ridire su un momento così semplice e genuino come l’incredibile performance canora che Vitalik ha avuto in uno dei rari momenti in cui lo abbiamo visto sul palco (video in basso), mi chiedo quando la smetteremo di provare invidia e gelosia verso chi lavora per migliorare la situazione attuale, prendendosi il rischio di continuare a fallire ogni giorno, sbattendoci la testa e tornando ogni volta a rialzarsi, perchè quando l’obiettivo è chiaro, quando puoi vederlo, non c’è ostacolo di breve termine che possa ostacolare il tuo cammino.
Sì, in questo Devcon 4 ho continuato a respirare l’aria genuina che respiravo 2 anni fa durante il mio primo Devcon di Shanghai. Mi piace questo ambiente, e mi piacciono le persone che si danno da fare.
La password del wi-fi di questo Devcon era BUIDL. E questo è anche il mio augurio per tutti voi ragazzi. Continuate a BUIDLARLO questo futuro. Perchè in un certo senso, il mondo oggi è anche (un bel po’) nelle vostre mani e dal successo che otterrete da questo viaggio vissuto interamente sulla frontiera.
Io ho fiducia in voi.
Per aspera ad astra.
Roy Reale
Qui in basso le mie icone di questo viaggio. In ordine Vitalik Buterin e Joseph Lubin. Purtroppo Joseph è venuto con gli occhi chiusi, ma mi tengo ugualmente stretta questa foto.
Commenti
7 Responses
Roy, che dirti…grazie della condivisione…leggendo ho percepito il tuo entusiasmo, ho respirato – in minima parte 🙂 –
l’evento al quale hai partecipato….non ci sono comunque parole appropriate per esprimere quello che mi hai trasmesso. Grazie.
Maria
Ciao Roy, grazie della tua testimonianza,
sei un ragazzo d’Oro.
Grazie del tuo lavoro
Bello il video della canzone con Vitalik, simpatia e voglia di cambiare con allegria le cose insostenibili del mondo ?? i??
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Grazie Roy, mille grazie
Grazie Roy per la tua condivisione, che sicuramente ci rende piú consapevoli e motivati nelle nostre scelte.