Quando si parla di criptovalute spesso per chi è alle prime armi e si trova davanti una lista di oltre 1500 token comprendere che tra di loro ci sono differenze, anche molto importanti, è fondamentale per definire le nostre scelte di investimento, oggi quindi andremo a vedere un aspetto legato proprio al fatto che le criptovalute non sono tutte uguali cercando di categorizzarle e di definire quali sono le distinzioni e le loro specifiche dei vari tipi di token.
Token nativi e non nativi
La prima specifica da considerare è se il token della criptovaluta in questione fa riferimento ad una propria blockchain oppure se si appoggia ad una blockchain esistente.
Nel primo caso parliamo di token nativi e troviamo tra di essi: Bitcoin, Ether, Litecoin, Zcash e tutte quelle criptovalute che hanno una blockchain propria, come ad esempio EOS che tra poco la metterà alla luce.
Rigardo i token non nativi, sono dei token di servizio, sviluppati per le aziende che vogliono svolgere una specifica operazione, per richiamare l’esempio di EOS quello fin quando non ci sarà la sua blockchain è un token di tipo ERC20, ovvero che sfrutta la blockchain di Ethereum per le proprie transazioni. Quest’ultimi sono quelli che stanno invadendo il mercato.
Utility token vs Security token
Una seconda distizione che possiamo fare è quella tra gli utility token ed i security token.
Un utility token altro non è che un token che solitamente si usa in fase di pre-sale (o pre-ICO), si tratta quindi di un token che non è quello definitivo ma che poi verrà mutato nella vera e propria criptovaluta, questo tipo di token non è progettato per svolgere investimenti ma per sua definizione è di utilità.
Come detto se ci troviamo davanti ad una ICO e abbiamo la fortuna di entrare in pre-sale con un reserved contract quello che probabilmente accadrà è che l’azienda non avendo ancora la criptovaluta vera e propria disponibile ci fornirà questa tipologia di token, che poi verranno mutati nella criptovaluta nel momento del lancio di quest’ultima.
E’ una procedura simile a quella che avviene quando stiamo acquistando un videogioco attraverso dei buoni digitali, ma il videogioco poi verrà rilasciato solo dopo alcuni mesi.
Il security token invece è progettato secondo un modello simile a quello delle security che troviamo sul mercato delle azioni. Si tratta quindi di un prodotto finanziario che da diritto diritto di voto, di ripartizione dei dividendi, dei tassi d’interesse o degli utili del progetto, insomma possiamo paragonare questo tipo di token ad una vera e propria partecipazione finanziaria.
E le criptovalute vere e proprie?
Le criptovalute sono dunque le vere e proprie valute.
Queste infatti fanno riferimento ad una moneta (coin), e possono essere utilizzate per pagare beni e servizi, possono essere scambiate con delle valute FIAT e tra le varie criptovalute (token), il loro valore sarà definito dal mercato stesso.
Quindi avere due ETH significa avere due token nativi (coin) della blockchain Ethereum.
Dunque con l’articolo di oggi abbiamo cercato di capire quali sono i vari tipi di token in circolazione e nel caso in cui ci troviamo in una ICO ricorda che potrai trovarti davanti a tre situazioni il caso in cui verrà emessa la criptovaluta definitiva, un security token oppure un utility token, quest’ultima è una delle casistiche più utilizzate.
Come sempre se hai delle domande o dei dubbi o se vuoi integrare qualcosa all’articolo ti aspetto nei commenti.
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