Lo scorso 11 maggio il Parlamento Europeo, durante il meeting intitolato “Science and Technology Options Assessment” si è occupato di blockchain, smart contract e ovviamente del nostro amato Ethereum.
Dopo una breve presentazione dell’evento e un ringraziamento a tutti gli esperti che prenderanno parte alla conferenza, si entra nel pieno dell’argomento.
Il Parlamento, si spiega, ha deciso di organizzare questa speciale seduta per parlare della tecnologia blockchain che sta sempre più prendendo piede nel mondo.
“Nel 2008, quando è iniziata la crisi, specialmente in Europa e nel mio Paese, le persone hanno perso fiducia nelle banche e nei politici. Non possiamo biasimarli poiché non li abbiamo protetti. […] e la reazione è stata che alcune persone che in realtà non conosciamo hanno scoperto questa tecnologia che rende non necessaria la presenza di banche, politici e intermediari”, ha detto Eva Kaili, rappresentante del Movimento Socialista greco.
Kaili continua dicendo che le potenzialità della blockchain sono ancora tutte da scoprire e lo sviluppo è in corso.
Detto questo, però, il “game changer” fornito dalla tecnologia è la decentralizzazione non solo delle transazioni, ma in generale dello scambio di valore, contratti, votazioni, scambio di energia:
“Bitcoin non è solo la Blockchain e Blockchain non è solo Bitcoin”.
Kaili sembra piuttosto positiva nel parlare della tecnologia, dicendo che bisogna educare i cittadini all’uso di Bitcoin, smart contract e blockchain e “in un futuro non troppo lontano potrebbero non esserci più banche e intermediari”.
Sempre la rappresentante greca cita la DAO [un progetto su blockchain che è stato hackerato nel 2016], dicendo che il Parlamento vuole fare delle leggi riguardanti blockchain e cryptovalute col fine di proteggere i cittadini europei.
“So che di solito i governi e i politici vogliono mantenere il controllo e non cambiare le cose, ma noi non vogliamo fermare la tecnologia. Non è una cosa che si può fermare, ormai. Noi dobbiamo rimanere dietro ad essa, dare il controllo ai cittadini e forse in questo modo potremo riguadagnarci la loro fiducia”.
Presa invece la parola Jakob von Weizsäcker, ha affermato:
“Probabilmente è troppo presto per intervenire in questa fase, poiché noi come legislatori non capiamo esattamente ancora quali siano i problemi o quali si presenterano. Quindi, al fine di non fermare l’innovazione, non vogliamo intervenire ora”.
Guarda qui il video integrale della conferenza.
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Commenti
Una risposta
Quando interverranno sarà il crollo.