Il gaming digitale genera entrate per circa 100 miliardi di dollari ogni anno, ed è previsto che questa cifra triplichi entro il 2022. In quasi tutti i videogiochi, i giocatori acquistano oggetti, abbigliamento e aggiornamenti che non sono posseduti realmente.
Questi items non possono essere venduti, se non su mercati specifici di seconda mano, non possono essere scambiati, e non possono essere usati su piattaforme che non siano esattamente quella sulla quale sono stati acquistati.
Introdurre la gaming blockchain
Immagina un gioco in cui ogni ora che passi a distruggere i tuoi avversari sia redditizia dal punto di vista finanziario. Dove la goccia ultra-rara che trovi potrebbe valerne migliaia, oppure potresti comprare proprio quell’arma per vincere un campionato del mondo.
Questa possibilità può finalmente concretizzarsi grazie alle applicazioni decentralizzate. I giochi decentralizzati sono fortemente rivoluzionari, perché tra tutti i settori, il gioco è uno dei più centralizzati, meno regolamentati e altamente redditizi.
Le banche, così come i casinò online, hanno controlli e bilanci. Ma i giochi hanno un accesso gratuito, semplicemente perché sono visti come un hobby. Gli sviluppatori di videogiochi modificano i sistemi economici in-game in un batter d’occhi, e manipolano il costo delle loro risorse digitali per massimizzare i loro profitti. I giocatori non hanno altra scelta se non accettarlo, o smettere di giocare.
Sottrarre il potere agli sviluppatori e restituirlo ai giocatori è un obiettivo alto e nobile, ma è importante: il mercato da 100 miliardi di dollari aumenterà solo negli anni futuri, e ci sono vite reali, redditi e mezzi di sussistenza che dipendono da queste società. Questo obiettivo è uno dei casi d’uso più avvincenti per Ethereum.
Perché serve?
Verso la fine di marzo Valve ha annunciato un blocco sul loro gioco di punta, CS:GO. Tutti gli oggetti acquistati non possono essere scambiati nuovamente per un periodo di 7 giorni. La notizia non è stata accolta bene dal pubblico. Ciò che emerge è che persino le economie apparentemente libere possono essere controllate centralmente dalle aziende a loro piacimento.
Immaginiamo un mondo in cui gli articoli virtuali possano essere acquistati e venduti in completa autonomia, dove nessuno possa sottrarli indebitamente o cambiarne il valore con meccanismi opachi.
Come cambieranno le cose?
Questo nuovo meccanismo può garantire ai giocatori la certezza economica del tempo che essi investono nel gioco. La possibilità di guadagnare con i videogiochi non dovrebbe essere limitata ai giocatori professionisti o sponsorizzati, e la possibilità di vendere contenuti di gioco consentirà a più persone di guadagnarsi da vivere mentre si stanno allenando per diventare giocatori professionisti.
Ma ancora più interessante è il cambio radicale delle possibilità all’interno dei videogiochi. Ogni oggetto potrà avere la sua storia, la sua eredità, si può per esempio tenere traccia di quali battaglie ha combattuto una spada, o quante uccisioni ha effettuato un campione prima di acquistarlo.
Siamo davvero curiosi di capire in che modo funzionerà questo sistema di ritorno economico per il giocatore e questa liberalizzazione degli acquisti in-game e come Ethereum, ancora una volta, saprà dare la risposta giusta alle nostre domande. La gaming blockchain è qui. Potere ai giocatori.
Commenti
2 Responses
Ho come un leggero sospetto che anche tu investirai qualcosa in The Abyss 🙂 avessi pecunia da parte lo farei anche io, sono passato dallo stesso ragionamento perciò è una alt coin in su cui investirei
Sembra davvero interessante the Abyss, certamente c’è ancora da aspettare prima di vedere realmente in funzione piattaforme di questo tipo. Seguiremo sicuramente il progetto…