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La Svizzera studia l’emissione della criptovaluta E-FrancTempo di lettura: 3 min.

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Sembra che non tutti i paesi abbiano rinunciato all'idea di creare la propria criptovaluta. La Svizzera prevede la creazione di un "franco elettronico".
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Sembra che non tutti i paesi abbiano rinunciato all’idea di creare la propria criptovaluta nazionale. Per la Svizzera, l’attuale piano d’azione prevede la creazione di un “franco elettronico” sostenuto dallo Stato. Il governo svizzero potrebbe commissionare un rapporto sui rischi e le opportunità associati all’avvio di tale criptovaluta in futuro.

Il piano svizzero per E-Franc

Negli ultimi anni, diversi paesi e banche centrali hanno confermato l’ipotesi di emettere criptovalute nazionali. Finora, la maggior parte di questi piani sono stati archiviati a tempo indeterminato, ma ciò non significa che tutti i governi abbiano rinunciato all’idea. La Svizzera, un paese che sembra essere pro-criptovaluta, sta attualmente studiando la creazione di un franco elettronico.

Per chi non lo sapesse, la Svizzera è uno dei paesi europei che non utilizza l’euro. Tutte le transazioni quotidiane sono ancora condotte utilizzando il franco svizzero. Questa valuta ha registrato un notevole aumento di valore negli ultimi anni, e l’ulteriore distacco del paese dall’euro attraverso la creazione di una criptovaluta nazionale sembra avere un senso.

Con il governo svizzero potenzialmente in grado di richiedere una relazione sui rischi e le opportunità associati all’emissione di un franco elettronico, è stato fissato un tono di discussione interessante. Tale rapporto non significherebbe che il governo creerà effettivamente la sua criptovaluta, ma dimostra che l’idea ha almeno un certo interesse nel paese. Un franco elettronico userebbe una tecnologia simile a Bitcoin, ma sarebbe completamente sostenuto dallo Stato.

Questa notizia arriva in un momento piuttosto interessante. La Banca Centrale Europea ha chiarito che le criptovalute sono qui per rimanere, ma non sembra favorire le valute digitali emesse dalle banche centrali. Inoltre, la Bank for International Settlements ha recentemente avvertito le banche centrali e i governi di non emettere tali valute senza prima considerare i rischi. Una relazione sulla questione fornirebbe preziose informazioni su ciò che il futuro potrebbe riservare per il franco virtuale.

Per il momento, la decisione di condurre questo studio spetta alla camera bassa del parlamento svizzero. Se lo studio sarà approvato, esso sarà condotto dal ministero delle finanze svizzero. Non è stata predisposta alcuna tempistica per condividere i risultati con il pubblico, sebbene sembri certo ritenere che la compilazione del rapporto richiederebbe almeno alcuni mesi. Il governo svizzero è convinto che questa proposta abbia molto senso, anche se sarà necessario superare importanti ostacoli nel processo.

D’altra parte, la Banca Nazionale svizzera rimane piuttosto cauta sul concetto di franco virtuale. Le valute digitali del settore privato sono ancora un modello di business non testato e le implicazioni legali non dovrebbero essere sottovalutate. Inoltre, l’impatto monetario di questa valuta digitale non dovrebbe essere sottovalutato in alcun modo. È una situazione interessante da tenere d’occhio, poiché la Svizzera potrebbe creare un precedente molto affascinante negli anni a venire.

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Emanuele

Crypto-lover. Nerd tra i nerd. Ama analizzare numeri e grafici. Crea statistiche anche dove non necessario.
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