Questo è il secondo capitolo del post di qualche giorno fa che potrete visionare qui.
Problemi e usi impropri
Le pagine 215-218 parlano dei problemi che hanno a che fare con la blockchain e le criptovalute, insieme ai potenziali usi impropri.
La relazione riconosce il furto da parte degli exchange centralizzati come un potenziale problema, citando Coinbase come un potenziale deposito vulnerabile per le criptovalute ed utilizzando la violazione della borsa Mt. Gox come un esempio storico del rischio.
La relazione inoltre menziona che alcuni economisti stimano che all’incirca il 25% degli utenti svolge transazioni illegali con Bitcoin.
La relazione continua a menzionare come il rapido apprezzamento nel valore di criptovalute ed ICO ha contribuito all’agitazione sulla tecnologia blockchain, causando una volatilità sfrenata e l’emergere di bolle speculative all’interno del mercato.
La relazione inoltre parla di DogeCoin come un “segnale di allarme” nel mercato, poiché esso è una “burla”, senza rendersi conto che 1 DOGE è sempre equivalente a 1 DOGE.
Regolamentazione
Le pagine 218-225 parlano del futuro delle regolamentazioni su criptovalute e blockchain.
Regolamentazione di titoli finanziari
Il SEC ha recentemente iniziato a condurre misure di esecuzione contro nuovi token sia per i problemi di registrazione di titoli che per le frodi.
I titoli sono definiti dal Security Act come un contratto, una transazione o schema per mezzo del quale una persona: 1) Investe il proprio denaro in 2) un’impresa comune ed è portato ad 3) aspettarsi dei profitti 4) unicamente dall’impegno dell’impresario o di un terzo partito.
I token possono essere classificati come titoli,ma possono anche essere esentati da questa definizione e piuttosto qualificarsi come token utilità.
E’ possibile che ci sarà bisogno di regolamentazioni per chiarire ulteriormente dove rientrano le criptovalute all’interno del Securities Act.
Tassazione
La relazione riconosce che rimangono dei dubbi su come tassare le criptovalute. Fa delle distinzioni fra il dollaro statunitense e le valute straniere (tassate più come proprietà che come valute).
Al momento, le criptovalute sono tassate come proprietà sotto le leggi fiscali statunitensi, rendendo le transazioni e l’apprezzamento in valore soggetti ai guadagni ed alle imposte sulla plusvalenza.
La relazione riconosce che l’attuale struttura fiscale potrebbe congelare l’investimento e la ricerca in nuove valute virtuali, in particolare per piccole transazioni come acquisti di caffè (sembra che la gente voglia realmente comprare il caffè con le criptovalute).
I rappresentanti del Congresso Schweikert e Polis hanno introdotto un progetto di legge proponendo una soluzione – il Cryptocurrency Tax Fairness Act del 2017 – che escluderebbe la tassazione per gli acquisti con valute virtuali sotto i 600 dollari.
La proposta deve ancora diventare una legge, ma la relazione stima che mentre le valute virtuali continuano a diventare più popolari, saranno introdotte sempre più proposte di legge su questo argomento.
Trasferimento di denaro
La relazione parla del problema con il trasferimento di denaro per le valute virtuali e del fatto che al momento i trasmettitori potrebbero dovere ottenere una licenza per operare separatamente in ciascuno stato americano (escluso il Montana).
La relazione presenta soluzioni, come la Uniform Law Commission, una commissione imparziale per creare leggi dello stato coerenti che potrebbe redigere ed approvare la legislazione per definire in maniera chiara ed uniforme che cosa devono presentare le imprese di valute digitali per diventare trasmettitori di denaro.
Tuttavia, potrebbero passare anni prima che la legislazione verrà adottata in tutti gli Stati. La relazione incoraggia il Congresso a guardare a diverse soluzioni per questo problema e presenterà una rigorosa analisi costi-benefici.
Come nota margine, il trasferimento di denaro per valute virtuali è incredibilmente importante per permettere l’adozione di massa delle criptovalute.
E’ spesso difficile trasferire monete a corso forzoso nelle criptovalute. Ci sono molte fasi coinvolte nel processo e può essere lento, tecnico, impegnativo ed incerto.
Trovare una buona soluzione al problema del trasferimento di denaro sarà un grande passo verso l’apertura del mercato delle criptovalute, buttando giù le barriere all’ingresso ed aumentando la domanda del mercato.
Questioni normative future
La relazione incoraggia il Congresso a trovare soluzioni per conciliare le esigenze della tutela del consumatore, la sicurezza e l’imprenditorialità.
Spinge verso un quadro regolatorio comune e coordinato che faccia chiarezza all’interno dell’industria.
Suggerisce regolamentazioni che non siano eccessivamente prescrittive o vincolanti, così sarà permesso alla tecnologia blockchain di raggiungere il suo pieno potenziale.
Conclusione
La conclusione nelle pagine 225 e 226 propone quattro suggerimenti:
- Sia chi prende le decisioni politiche che il pubblico dovrebbero acquisire maggiore familiarità con le valute digitali e gli altri utilizzi delle tecnologie blockchain, che hanno un’ampia gamma di applicazioni future.
- Le autorità di regolamentazione dovrebbero continuare a coordinarsi fra loro per garantire quadri strategici coerenti, nozioni e giurisdizioni.
- Chi prende le decisioni politiche, le autorità di regolamentazione e gli imprenditori dovrebbero lavorare insieme per far sì che gli sviluppatori possano diffondere velocemente la tecnologia blockchain per proteggere gli americani dalle frodi, dai furti e dagli abusi ed allo stesso modo assicurare conformità con regolamentazioni rilevanti.
- Le agenzie di governo ad ogni livello dovrebbero considerare ed esaminare nuovi utilizzi per la tecnologia blockchain per far sì che il governo funzioni in maniera più efficiente.
Nel complesso, questo è un sostegno enormemente positivo da parte del Congresso degli Stati Uniti. E’ probabile che vedremo le criptovalute e la tecnologia blockchain svilupparsi attraverso gli Stati Uniti.
Per gli americani coinvolti nella tecnologia blockchain e nel mercato delle criptovalute sarà un futuro promettente.
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