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Combattere la fame con la blockchainTempo di lettura: 5 min.

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Mentre milioni di persone continuano a subire conflitti armati e calamità naturali, il World Food Programme delle Nazioni Unite ha riconosciuto il potenziale della blockchain come strumento per aiutare a sfamare le popolazioni che soffrono la fame.

Mentre milioni di persone continuano a subire conflitti armati e calamità naturali, il World Food Programme delle Nazioni Unite ha riconosciuto il potenziale della blockchain come strumento per aiutare a sfamare le popolazioni che soffrono la fame.

Ogni anno il WFP assiste più di 80 milioni di persone in circa 80 paesi del mondo, diventando così la più grande organizzazione umanitaria mondiale. Le sue operazioni di scambio in contanti riescono a fornire soldi per l’acquisto di cibo nei mercati locali, e in cambio si avvale dell’appoggio delle banche per processare le transazioni. Già 0,93 centesimi per ogni dollaro versato vanno direttamente nelle mani dei bisognosi, e la blockchain sta facendo sì che questa percentuale cresca ancora.

 

Creare un programma di aiuto modello

Nel 2016 il WFP lanciò un Innovation Accelerator che gli ha permesso di identificare, supportare e applicare nuove invenzioni. Uno dei suoi progetti è il Building Blocks, che usa la tecnologia blockchain per rendere più veloce, economico e sicuro il trasferimento di denaro. La blockchain permette al WFP di gestire i soldi senza bisogno di un servizio esterno di intermediazione.

Molte persone vivono nell’illusione che un’organizzazione no-profit non sia al passo con l’innovazione, ma Building Blocks sta operando con le ultimissime tecnologie blockchain per venire incontro a chi più di tutti necessita di assistenza finanziaria.

Utilizzando il wallet Parity di Ethereum, verso la fine del 2016 Building Blocks è stata in grado di implementare velocemente una blockchain privata e sicura per la sua fase di test.

 

Cosa cambia veramente?

In precedenza, il WFP forniva in anticipo alle banche locali e ai fornitori di servizi finanziari i fondi e le informazioni sui beneficiari. Nel momento in cui i rifugiati acquistavano dei beni alimentari dai negozi locali, la banca validava queste transazioni e regolava i conti con i rivenditori alla fine di ogni mese. Dovo aver detratto le commissioni, le banche fornivano quindi un resoconto dei saldi al WFP.

Il nuovo sistema inizia invece fornendo dei conti dedicati a ogni beneficiario registrato sulla blockchain della WFP, che come abbiamo detto prima si tratta di una rete privata basata su Parity. La rete verifica istantaneamente e monitora senza interruzioni i trasferimenti di denaro senza la necessità di una banca che riassuma e registri le transazioni ogni fine del mese, permettendo a Building Blocks di monitorare i fondi in tempo reale.

Alla fine del mese, il WFP salda direttamente con ogni commerciante, risparmiando sulle commissioni delle transazioni e garantendo la riservatezza dei dati di ogni rifugiato.

 

Aiutare di più con la blockchain

Dopo che il progetto Building Blocks ha completato la fase pilota di assistenza a 10.000 rifugiati in Giordania nel maggio 2017, è emerso che il numero mensile delle transazioni di denaro è stato ridotto da 10.000 pagamenti anticipati alle banche, a solo 200 operazioni di saldo ai commercianti locali. Ciò ha permesso al WFP di risparmiare una somma consistente di denaro, che si aggira tra l’1,5 e il 3% per transazione.

A partire dal lancio della piattaforma, sono stati trasferiti con successo più di 1,2 milioni di dollari in contanti, e assistiti circa 100.000 rifugiati, con l’obiettivo di arrivare entro la fine del 2018 a 500.000.

Dal momento che molti rifugiati non sono in possesso di smartphone o connessioni internet stabili, come è possibile attuare questo sistema virtuale?

Niente è stato lasciato al caso, infatti ogni individuo può autenticarsi tramite un sistema di scansione dell’iride che a sua volta fornisce loro un metodo semplice per acquistare il cibo di cui hanno bisogno. Un’altra opzione di autenticazione include un servizio basato su SMS che permette ai beneficiari di verificare le transazioni con una 2FA (two-factor-authentication) che garantisce un ulteriore livello di sicurezza nel processo.

Building Blocks per l’autoemancipazione

Il WFP ha buone ragioni per utilizzare i trasferimenti basati sulla moneta piuttosto che il tradizionale modello del “cibo consegnato a mano”. Un sistema tale dà la possibilità agli utenti di scegliere quale cibo comprare, dove comprarlo e forse cosa più importante, da la responsabilità di gestire i propri soldi.

Building blocks incentiva anche i rivenditori a ottimizzare le vendite e garantire una continuità delle forniture di cibo più efficiente.

Building blocks è solo uno degli esempi di come la blockchain Ethereum può rivelarsi utile nella creazione di progetti e servizi che facciano emergere nuovi sistemi, che in questo caso hanno già aiutato a nutrire 100,000 persone bisognose.

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Alessandro Di Vita

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