In questo articolo voglio parlarti dell’Ethereum Blockchain, del suo funzionamento e delle differenze con quella del bitcoin.
Cinque anni dopo la creazione del bitcoin da parte di Satoshi Nakamoto, il giovane prodigio Vitalik
Buterin creò Ethereum, la più importante blockchain di seconda generazione (ovvero quelle nate dopo Bitcoin).

Per costruire l’Ethereum Blockchain, Vitalik, ovviamente, si ispirò a quella del bitcoin, ma capì che vi erano alcuni limiti.

Ethereum fornisce una computazione Turing completo, il che vuol dire che include un completo linguaggio di programmazione.

Una startup, utilizzando questa funzione, può scrivere un programma in Solidy, ovvero un linguaggio di programmazione simile a Python, rilasciarlo nella blockchain e questo inizierà a girare sui nodi di Ethereum.

Ciò potrebbe non esserti molto chiaro, ma è così che funzionano gli smart contract di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Teoricamente questo processo può essere realizzato anche sulla blockchain di bitcoin, m l’Ethereum blockchain è più specifica per lo scopo.

Ethereum è “developer-friendly” ed è proprio grazie agli smart contract che l’Ether acquisisce valore.

Gli sviluppatori, infatti, sono tenuti a pagare all’infrastruttura un costo in Ether e più i loro progetti avranno successo e aumenteranno più Ether aumenterà il suo valore.

Bitcoin, al contrario, è molto più complicato da programmare e ha una scalabilità più lenta, come ha spiegato anche il creatore di uno dei più affidabili wallet per conservare Ethereum, ovvero Mist.

Hard Fork ed Ethereum Blockchain

Ethereum ha sicuramente una community più piccola rispetto a quella del bitcoin e un valore nettamente minore, ma in percentuale la sua crescita ha battuto ogni criptovaluta, come puoi leggere qui.

Inoltre, l’Ethereum Blockchain può essere più facilmente sottoposta ad hard fork, ovvero modifiche del software al fine di mantenerla sicura e funzionante e risolvere eventuali problemi.