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La NASA guarda alle blockchain per lo sviluppo di satelliti a guida autonomaTempo di lettura: 2 min.

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La NASA spera di sviluppare satelliti esplorativi in grado di imparare a navigare da soli. Un mix tecnologico che comprende l'integrazione di intelligenza artificiale, fuzzy logic e blockchain Ethereum.

Le notizie sulle auto a guida automatica recentemente hanno avuto una grande risonanza, ma la NASA spera di portare l’automazione ancora più lontano. E dato che si parla della NASA, si sta puntando in alto: invece di veicoli terrestri a guida autonoma, la NASA spera di sviluppare satelliti esplorativi in grado di imparare a navigare da soli.

Sebbene la tecnologia satellitare abbia continuato a svilupparsi costantemente e saldamente, non è ancora stato affrontato un problema in modo soddisfacente: i satelliti infatti richiedono ancora che le trasmissioni wireless siano controllate dalla Terra. Inoltre, più un satellite si dirige in profondità nello spazio, maggiore è la difficoltà nel gestire queste trasmissioni.

Attualmente, gli scienziati sulla Terra fanno del loro meglio per prevedere, ad esempio, dove potrebbero esserci detriti spaziali, o quale sia il momento migliore affinché un satellite raccolga dei dati. Una volta raccolte queste informazioni inviano una trasmissione al satellite con le istruzioni basate su tali previsioni.

È chiaro quanto questo processo sia laborioso.

Un mix di innovazione

L’idea della NASA, al fine di dare una svolta alle difficoltà sopra citate, consisterebbe nello sviluppo di satelliti capaci di prendere alcune decisioni “al volo” utilizzando l’intelligenza artificiale, la logica fuzzy o logica sfumata e una versione fatta in casa della blockchain Ethereum.

Per far progredire la ricerca, la NASA ha assegnato una sovvenzione all’Università di Akron, dove il professore associato Jin Wei guiderà un team per ideare ciò che il comunicato stampa della NASA definisce “un resiliente paradigma di networking e computing”.

Secondo il comunicato stampa dell’Università di Akron, la ricerca attuale del Dr. Kocsis “mira a sviluppare un pensiero digitale che sia guidato dai dati e che emerga da più centri di pensiero, piuttosto che da un singolo processore centrale”, il che teoricamente consentirebbe a un satellite di affrontare più sfide contemporaneamente.

In futuro, ciò potrebbe consentire ai satelliti di navigare autonomamente attraverso la spazzatura spaziale orbitante e di prendere le proprie decisioni sulla raccolta e l’elaborazione dei dati.

Il finanziamento, della Early Career Faculty per Space Technology Research Grants, conta 333.000 $ in tre anni. Oltre ad un comunicato stampa, la NASA ha anche pubblicato un diagramma di Venn per illustrare le tecnologie sovrapposte che sperano di sintetizzare.

Fonte: Tokenverse

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Alessandro Di Vita

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