Da tempo mi interrogo su quanto ognuno di noi sia in grado di influenzare ciò che ci circonda.
La società ci invita a pensare che «il mondo» sia un elemento a noi estraneo, distante e destinato a viaggiare sempre su una strada parallela alla nostra ma mai aderente.
In tanti non la pensano così ma comunque si convincono che gli sforzi per fare la differenza siano grandi al punto da diventare impegnativi. Sfidare e abbandonare le proprie abitudini è complicato.
Anche il mondo blockchain è frequentato da queste persone. Ne vedo tante nelle chat e nei forum preoccupate solo ed esclusivamente dal guadagno che l’eventuale moneta (Ethereum o Bitcoin che sia) possa garantirgli. Il tutto si trasforma in uno sterile tifo da stadio.
Nella vita, in realtà, ciò che ha successo è ciò che viene utilizzato. E l’uso è nelle mani di ognuno di noi, non del «mondo» in maniera astratta e distante.
Magari non tutti se ne sono ancora resi conto – e per questo li perdonerò – ma, in alcuni casi non è necessario diventare tecnici della blockchain per iniziare ad usarla. Poteva essere così 6 anni fa. Ethereum in realtà, ha dato l’incipit, nella storia di questo settore allo sviluppo di DApps. Applicazioni decentralizzate o sistemi che sfruttano le pecurialità di Ethereum per funzionare.
Se anche fallisse da tanti altri punti di vista, riconoscerò sempre ad Ethereum questo merito. [purtroppo per i suoi detrattori, dubito fallirà miseramente nella sua roadmap].
Non tutto è acerbo, incompleto, accessibile a pochi.
Quanti di voi utilizzano il browser Brave quotidianamente? Di recente questo progetto ha iniziato a pagare (in token BAT) gli utenti che visualizzano la pubblicità. Di Brave se ne è parlato tanto in passato su queste pagine ed è uno dei progetti più di successo di questo settore: l’idea di rivoluzionare il mondo dell’advertising (rendendo possibile il sostentamento dei siti web senza per questo erodere la privacy degli utenti) sta prendendo sempre più piede e inizio a vedere l’uso di Brave anche tra persone non legate al mondo blockchain. Io – banalmente – l’ho sostituito a Chrome anche sui PC dei parenti.
Un altro esempio? PeepEth. Un sistema di messaggistica twitter-style basato su blockchain (tecnicamente “eterno”) che non fa analisi dei dati d’uso.
Perché non ti sei iscritto? Perché non partecipi ancora attivamente?
Io lo uso da mesi, anche dal cellulare. Il login può esser completato anche via email senza utilizzare strani plugin o wallet (Metamask o CoinBase Wallet ad esempio).
Il successo (anche quello economico) della blockchain passa anche da te.
Se vuoi vedere grandi corporate investire in questo settore, devi rendere lo stesso appetibile ai big. Guarda caso, il tasso d’adozione è uno dei primi indicatori per aprire un dialogo con eventuali investitori.
Libertà è partecipazione. (cit.)
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