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Aggiornamenti sul Name Service di EthereumTempo di lettura: 10 min.

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Dato il nostro recente lancio del Name Bazaar, un mercato secondario per il commercio dei domini di ENS, abbiamo notato parecchio interesse da parte della nostra comunità su come questi cambiamenti avranno effetto sui nostri sforzi così come sull’ecosistema del dominio di ENS nell’insieme.

Una review sul progresso del progetto ENS da parte di Devcon3

Tre dei membri del team di District0x hanno fatto un viaggio fino alla bellissima Cancun, in Messico, per Devcon3.

Abbiamo avuto il piacere di vedere molte presentazioni da parte di diversi collaboratori attraverso l’ecosistema e ancor più abbiamo goduto delle opportunità di networking per incontrarci e coordinarci con gli altri membri del team all’interno dello spazio.

Alcuni dei punti più interessanti (non soltanto per noi, ma per la maggior parte della gente con cui abbiamo parlato) provenivano dalla presentazione di Nick Johnson sul Name Service di Ethereum.

Dato il nostro recente lancio del Name Bazaar, un mercato secondario per il commercio dei domini di ENS, abbiamo notato parecchio interesse da parte della nostra comunità su come questi cambiamenti avranno effetto sui nostri sforzi così come sull’ecosistema del dominio di ENS nell’insieme.

Di seguito riassumeremo alcuni dei cambiamenti che sono stati annunciati e come potrebbero giocare nel futuro. Potete trovare la presentazione originale di Nick su YouTube (inizia a 4:05:30) e potrete accedere agli slide utilizzati qua.

Permanent Registrar Design

Uno degli obiettivi dichiarati della squadra di ENS è stato fin dall’inizio quello di iterare sul registrar design come gruppo di dominio e incrementarne l’utilizzo in modo tale da ottenere un sistema più equo per tutti i tipi di partecipanti.

Nick ha descritto le tre differenti “classi” di utenti che esistono nell’ecosistema di ENS.

1. L’utente regolare – qualcuno che vuole uno o due nomi come vanity address per wallet. Il costo per questo tipo di utente per possedere e conservare alcuni domain name, è effettivamente l’intero costo dello stesso deposito, poiché essi non si aspettano di riavere indietro questi depositi volendo possedere i nomi a tempo indeterminato.

2. L’investitore – per il quale il costo di mantenere nomi di dominio pesa contro il costo-opportunità di reinvestire quell’ ETH da qualche altra parte. Questo costo-opportunità verrebbe generalmente misurato in guadagni in percentuale, e data la bassa media di un deposito per un dominio ENS, questi risultati hanno un costo relativamente basso.

3. Lo speculatore – qualcuno con l’intenzione di tenere comunque ETH depositati, che spera di speculare su dei particolari nomi di dominio per il potenziale valore di rivendita (anche conosciuto come “domain-squatting”). Il costo per questo utente è effettivamente zero; nel momento in cui il suo nome non porta guadagni, semplicemente lo lascia stare e reclama il suo intero deposito.

Dalla descrizione precedente, diventa chiaro che questo è un risultato subottimale. Gli utenti più interessati ad utilizzare direttamente ENS sono svantaggiati dall’attuale registrar design.

Per contrastare questo, il team ha deciso di procedere con un modello basato sull’affitto per domini ENS registrati. Estraendo una piccola tariffa da ciascun proprietario di un dominio, gli incentivi per ogni classe di utente citati sopra possono essere allineati in maniera più appropriata.

Questo dissuaderà superflui squatting su name di massa, che rappresenta infine un cambiamento sano per l’ENS nella sua totalità

Ad ogni modo, con una giusta valutazione del rischio, un registrar basato sull’affitto lascia ancora ad investitori e speculatori l’opportunità di partecipare e potenzialmente trarre profitto dalla rapida adozione di preziosi name.

Precisamente per Name Bazaar ed altri mercati ENS secondari, nelle dinamiche tra compratori e venditori di domini vi è un nuovo senso d’urgenza nel momento in cui vengono imposte nuove tariffe sulla titolarità del nome.

I compratori su Name Bazaar possono togliere nomi di dominio di valore (specialmente quelli che sono stati recentemente resi popolari) dalle mani dell’attuale proprietario per meno di quanto avrebbero potuto altrimenti acquistarli se dismessi e regrediti al processo di pubblica registrazione.

Allo stesso modo, i venditori su Name Bazaar possono ancora bilanciare il costo di un affitto continuo contro il potenziale valore di rivendita.

Essi sono incentivati a vendere nomi che non vogliono più con uno sconto sul “reale valore” percepito dal processo di registrazione, poiché è la sola opportunità che essi hanno come titolari per guadagnare o compensare l’affitto pagato durante il periodo in cui posseggono il dominio.

La rata di affitto sarà la stessa per tutti i domini, indipendentemente dalla popolarità (come valutato dalla quantità di ETH depositati al momento della registrazione).

L’affitto avrà un meccanismo dinamico e autoregolante, per cui con l’aumentare delle cancellazioni dei nomi (indicando che l’affitto è troppo costoso), diminuisce il costo dell’affitto. Dall’altro lato, qualsiasi diminuzione nelle cancellazioni di name ENS risulta in un aumento della rata di affitto.

Nel complesso, questi cambiamenti nel processo del registrar ha portato alla creazione di un mercato molto più efficiente (sia primario che secondario) per domini e utenti lungo l’intero spettro ed è entusiasmante vedere quali nuove sfide e modifiche vi saranno una volta che questo andrà live.

Aste Correnti

Il secondo cambiamento più importante che è stato annunciato riguarda la procedura d’asta. Al momento vi è un processo diviso in tre fasi per acquistare un name:

L’asta inizia dalla partenza di un’offerta. A questo punto, inizia un conto alla rovescia di 72 ore durante il quale chiunque può piazzare ulteriori offerte non visibili alla comunità.

Una volta passate le 72 ore, le offerte non sono più accettate e ciascun offerente ha 48 ore per rivelare la propria offerta. Le offerte non rivelate durante questo periodo sono perse per sempre.

In seguito al periodo di 48 ore, il vincitore dell’offerta che viene rivelata deve finalizzare l’asta per diventare proprietario del nome.

In futuro, verranno effettuati dei cambiamenti in questo processo per ridurlo ad una procedura divisa in due fasi:

Le aste per nomi senza un proprietario vengono iniziate a rotazione automaticamente ogni 48 ore. A questo punto, inizia un conto alla rovescia di 48 ore. Durante questo periodo, chiunque può aprire un’offerta concorrente.

In seguito al primo periodo di 48 ore, inizia un nuovo periodo di 48 ore nel quale le offerte devono essere rivelate. Durante questa fase, le offerte concorrenti possono ancora essere piazzate.

Allo stesso tempo, per qualsiasi nome senza proprietario sul quale non è stata fatta un’offerta, inizierà automaticamente un nuovo periodo per fare offerte.

L’asta finisce automaticamente alla fine della fase di rivelazione (supponendo che sia stata rivelata almeno un’offerta valida). Qualsiasi offerta piazzata nella fase di rivelazione viene annullata e automaticamente rimborsata. Il vincitore dell’offerta deve finalizzare l’asta per diventare proprietario del nome.

Vi sono due svantaggi principali in questo sistema. Il primo proviene dalla rimozione dell’“asta pubblica” dalla procedura. Questo in effetti diminuisce il numero di attività per acquistare un nome da 3 a 2.

Il secondo svantaggio previsto in questo modello di asta è che poiché può essere fatta un’offerta su un nome in qualsiasi momento, non sono necessari ulteriori passi da parte degli offerenti per offuscare le proprie offerte o nascondere i nomi sui quali stanno facendo un’offerta.

Dal punto di vista del poacher, squatter o griefer, tutti i nomi senza proprietario sono aperti per fare delle offerte in qualsiasi momento.

L’unico modo affidabile per registrare un nome di dominio è quello di fare un’offerta per la cifra più alta che siete disposti a depositarvi, il più velocemente possibile.

Integrazione DNS

Il successivo annuncio più importante (almeno per il nostro team) è stata un’enorme e gradita sopresa.

Attraverso l’utilizzo di DNSSEC, data una catena di fiducia che si estende da una chiave all’interno del tradizionale DNS firmato ICANN, il proprietario di un dominio in questo sistema può utilizzare un ENS registrar specifico per richiedere il suddetto name sull’ENS.

Questo, in effetti, permette quasi ad ogni dominio di internet tradizionale di risolvere un indirizzo ETH attraverso il name service di Ethereum! Questo sistema è attualmente funzionante attraverso il dominio di primo livello .xyz sulla testnet ropsten, ma nel futuro verrà esteso per operare con un qualunque dominio RSA e SHA256 sul mainnet.

Grazie all’inclusione del sostegno SHA1, circa il 96% dello spazio dei domini di primo livello su internet sarà compatibile con il Name Service di Ethereum.

Nella lunga strada verso l’adozione mainstream di Ethereum, integrazioni di questo tipo che costruiscono ponti fra l’infrastruttura dell’internet tradizionale e i nuovi ecosistemi che sosteniamo offriranno grandi benefici.

Sostenendo la maggior parte dei domini di primo livello su internet, la potenziale base dell’utente per gli ENS aumenterà di svariati ordini di magnitudine.

Fondazione ENS

Infine, per completare il quadro, Nick Johnson ha descritto la creazione di una Ethereum Name Service Foundation, un’organizzazione no profit ed un’entità legale per lo sviluppo e la promozione dell’ Ethereum Name Service.

Avendo un’entità separata esclusivamente focalizzata sull’ENS non solo accelererà il tasso di utilizzo, ma in futuro permetterà anche un allineamento più mirato degli incentivi attraverso gli sforzi per lo sviluppo.

Ogni nuovo progresso ci conduce un passo più vicino al futuro decentralizzato che tutti sognamo.

Di: District0x

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Emanuele

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Crypto-lover. Nerd tra i nerd. Ama analizzare numeri e grafici. Crea statistiche anche dove non necessario.
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