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Blockchain Consensus: ethereum e bitcoin a confrontoTempo di lettura: 4 min.

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blockchain consensus

Oggi voglio parlarti del cosiddetto Blockckchain Consensus, argomento che abbiamo già accennato parlando di Casper e della proof of stake.

Innanzitutto parto col dire che esistono diverse blockchain e ognuna di queste può essere utilizzata a vari scopi.

Le blockchain di Ethereum e di Bitcoin sono pubbliche, decentralizzate e conservano dati immodificabili e impossibili da falsificare. Queste qualità ne identificano la persistenza.

Quando un dato inserito sulla blockchain deve essere modificato, bisogna aggiungere una nuova registrazione all’informazione esistente. Alla fine saranno visibili entrambe le informazioni, permettendo a chiunque di verificare l’autenticità di ogni transazione registrata. Questa trasparenza significa che la blockchain è verificabile e quindi affidabile

Al contrario di ogni forma di database centralizzato, la blockchain non ha un sistema di accesso controllato da un utente o da un gruppo di utenti. Questo per dire che è un sistema che manca del problema della fiducia in terze parti perché è decentralizzata e nessuno ne detiene il controllo.

La mancanza di fiducia che implica questo sistema è fondamentale per l’argomento di oggi: il blockchain consensus.

Poiché ogni entità, individuo o partito può inviare delle informazioni alla blockchain, è necessario che gli operatori della blockchain approvino e controllino tutti gli addendi prima che siano permanentemente aggiunti al database. Poiché non possiamo essere sicuri della bontà degli autori, è vitale che tutte le informazioni siano riviste e confermate prima di essere accettate. Questa revisione è la chiave del blockchain consensus.

Ci sono quattro metodi per trovare il consenso nella blockchain, ma parleremo dei due sistemi principali: la proof of work (PoW) e la Proof of stake (PoS).

L’algoritmo della proof-of-work (PoW) è usato nella blockchain di Bitcoin e anche di Ethereum. Questa soluzione non richiede che tutte le parti del network, ovvero i nodi, inviino le proprie conclusioni individuali al fine di raggiungere il consenso.

Il sistema PoW usa una funzione chiamata hash per creare le condizioni sotto la quale un singolo partecipante ha il permesso di annunciare le proprie conclusioni circa le informazioni inviate e queste conclusioni possono essere verificate indipendentemente da tutti gli altri partecipanti del sistema.

Le false conclusioni possono essere evitate grazie a dei parametri della funziona hash, che non permette in nessun modo di verificare conclusioni non vere.

Nel sistema Bitcoin, il partecipante che ha verificato pubblicamente l’informazione per conto del network ottiene un compenso in bitcoin.

Chi verifica le informazioni, infatti, sono i minatori che creano in questo modo nuovi bitcoin da mettere in circolo fino al raggiungimento del tetto massimo di 21 milioni di bitcoin, cifra oltre i quali non verranno più creati nuove criptovalute.

Un altro sistema per stabilire il blockchain consensus è molto simile alla precedente PoW. La partecipazione al consenso, però, è limitata alle parti identificate come legittime (per es. individui che possiedono bitcoin o entità che hanno smart contract salvati nella blockchain).

Questo sistema è chiamato proof-of-state (PoS) e sostituisce la funzione hash con una semplice firma digitale che prova la proprietà dello stake.

Il network seleziona gli individui per approvare nuovi messaggi basandosi sulla loro proporzione di stake nel network. In altre parole, il network stesso fa una lotteria per decidere chi annuncerà i risultati e i partecipanti al sistema vengono automaticamente ed esclusivamente aggiunti alla lotteria in diretta proporzione all’importanza che hanno nel network.

Come dicevo, l’algoritmo della proof of work viene utilizzato sia da Bitcoin che da Ethereum, ma nell’ultimo periodo si è a lungo parlato di un cambiamento di Ethereum nella creazione del consenso.

Probabilmente, infatti, nel prossimo futuro, Ethereum passerà ad utilizzare la proof of stake grazie a Casper, un nuovo progetto di Vitalik Buterin e di molti altri sviluppatori della community.

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Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio scrive di Bitcoin ed Ethereum dal 2014. Con una laurea in lettere e un master in marketing, Amelia si occupa soprattutto di content marketing e social media management per diverse aziende nel settore fintech.
Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio scrive di Bitcoin ed Ethereum dal 2014. Con una laurea in lettere e un master in marketing, Amelia si occupa soprattutto di content marketing e social media management per diverse aziende nel settore fintech.

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