Con l’articolo di oggi voglio uscire per un secondo dai miei classici articoli e guide dedicati al trading e agli strumenti legati sulle criptovalute dove ho sempre scritto, e su cui continuerò a farlo, ma voglio andare a concentrare l’attenzione su un aspetto fondamentale legato al progetto Ethereum, sto parlando dell’inflazione degli ether in circolazione che secondo alcune previsioni dovrebbe subire una grossa frenata.
Prima di entrare nel merito dell’articolo facciamo un attimo chiarezza sulle basi di economia per capire cosa si intende con il termine inflazione.
Che cos’è l’inflazione?
Con il termine inflazione, in economia, si intende la diminuzione del potere di acquisto di una valuta a fronte dell’aumento generalizzato dei prezzi.
Per fare un esempio pratico se alcune materie prime con cui vengono prodotti diversi prodotti subiscono un aumento del prezzo, allora l’intera filiera per forza di cose subirà un aumento dei prezzi.
Questo aumento generalizzato dei prezzi farà diminuire il nostro potere di acquisto rispetto a quanto era in precedenza.
Attenzione, l’inflazione non aumenta solo se i prezzi aumentano, ma anche in funzione del denaro circolante (banconote e monete), quindi per questa logica se per una valuta vi è un tot di capitale circolante andando a emetterne di nuova e quindi aumentanto il capitale circolante questa diminuirà di valore (e quindi di potere di acquisto).
E’ così infatti che uno stato può tassarci senza all’atto pratico creare nessuna nuova tassa, semplicemente emettendo nuove banconote, facendoci così perdere potere d’acquisto.
Ora che abbiamo chiarito questo aspetto fondamentale, andiamo a vedere come e perchè l’inflazione di Ether può subire un notevole stop.
L’inflazione di Ether: argomento delicato
In passato nella comunità di Ethereum si è discusso più volte riguardo l’argomento inflazione di Ether e di come il volume degli Ether circolanti stesse crescendo molto velocemente, lo stesso Vitalik Buterin in un suo tweet del 1 Aprile, scherzava su questo aspetto ma allo stesso tempo affermava il giorno seguente, sempre tramite un tweet che si trattava di un pesce d’Aprile ma con lo scopo di far comunque discutere la questione, ovvero fissare il numero di ETH a 120 milioni, di cui esiste una vera discussione su github aperta da Vitalik.
For those still wondering whether or not https://t.co/z44anVrOuT was an April Fool’s joke, the answer is: it was an April Fool’s meta-joke. *The point* was seeing people argue about whether or not the proposal is “real”.
— Vitalik Non-giver of Ether (@VitalikButerin) 2 aprile 2018
La circulating supply di Ether ed il suo (quasi) potenziale stop
Durante le mie ricerche in rete sugli sviluppi del progetto Ethereum sono venuto a conoscenza della seguente immagine, che reputo molto interessante e che ha dato lo spunto per la scrittura di questo articolo.
In arancione troviamo le varie fasi di rilascio del progetto Ethereum, ora siamo da poco entrati in “Constantinople”.
In blu possiamo vedere la supply di Ether, che al momento in cui scrivo è di 105.371.731 ETH (dati coinmarketcap).
Si può notare facilmente come la supply troverà un grosso freno con l’avvento della fase 2 di Serenity in cui la blockchain di Ethereum, forse, sarà quasi al 100% basata sul POS (proof of stake).
Secondo questo grafico la supply di Ether una volta entrati nella fase 2 di Serenity rimarrà stabile poco al di sopra dei 115 milioni di ether circolanti per diverso tempo, e questo potrebbe portare interessanti risvolti sul valore di un singolo EHT.
Ma prima di capire come tutto questo potrebbe riflettersi sul prezzo, capiamo da dove arrivano tutti i nuovi ETH.
Perchè e come aumenta la circulating supply di Ether?
Il numero di ether in circolazione aumenta per due motivi, sicuramente il principale è legato alle rewards dei miners.
I nuovi ether vengono dunque creati dalla rete per ripagare i miners, questo può avvenire in due situazioni:
- 2ETH per ogni blocco correttamente chiuso, rewards appena diminuita con l’avvento di Costantinopoli.
- 1,75ETH per ogni primo uncle block (blocchi orfani), ovvero dei blocchi che non troveranno seguito nella catena ma che comunque erano stati risolti correttamente dal miners.
Riguardo gli uncle block di ethereum se non sai di cosa si tratta cercherò di essere breve anche perchè la rewards di quest’ultimi segue una formula matematica abbastanza semplice ma che non tutti conoscono.
Come detto in precedenza, gli uncle block, sono blocchi che sono stati correttamente chiusi dai miners ma prima di loro un altro miners ha chiuso tale blocco che finirà sulla main chain, mentre quello rimarrà orfano e non troverà seguito sulla catena di blocchi principale.
In tal senso Ethereum riconosce comunque una rewards a tali miners, e nell’era attuale quella di Costantinopili, si calcola in questo modo:
R = ((uncle block) + 8 – (blocco regolare)) * (ETH/8)
dove:
R = ricompensa per blocco orfano
Uncle Number = numero dell’uncle block
Block Number = numero del blocco regolare
ETH = ETH di ricompensa per blocco regolare (2ETH)
Vengono quindi ripagati i primi 7 blocchi orfani andando a scalare 1/8 dalla rewards di volta in volta, per rendere più chiare le idee a seguire trovi un immagine, che tiene in considerazione 2 blocchi orfani che poi si andranno a ricongiungere con la main chain (blocchi di colore verde), se poi vuoi dare un occhio più da vicino e capire cosa avviene sulla blockchain di Ethereum in termini di mining ti consiglio questo sito.
Fatti questi chiarimenti, che spero ti siano stati utili e non ti abbiano confuso le idee, quello che si suppone a seguito di quanto detto fino ad ora è che nell’attuale era, Costantinopoli, ci sia una creazione di 11.805,4 nuovi ETH ogni giorno da blocchi regolari e 1.770,08 nuovi ETH ogni giorno da uncle blocks.
Questo implicherebbe una creazione di 13.575,48 totale nuovi ETH/giorno pari a 4.955.050,2 totale nuovi ETH/anno.
Dunque allo stato attuale, il primo modo per ridurre l’inflazione è stato quello di ridurre il numero di ETH di rewards di 1/3 passando da 3ETH di ricompensa a 2ETH.
Il secondo motivo, seppur indiretto, per cui potrebbe ridursi il numero di ether in circolazione è legato alla difficulty bomb.
Non entro nel merito di cosa sia la difficulty bomb, a cui dedicherò un articolo, ma mi limito a dire che si tratta di una funzione interna al codice della blockchain che col passare del tempo aumenta la difficoltà di chiusura di un blocco.
Per questo motivo, di riflesso, anche il tempo di chiusura di un singolo blocco aumenterà e quindi col passare del tempo (salvo nuovi hard fork in cui viene riprogrammata) avremo molti meno blocchi ogni giorno da cui ne deriva meno ETH in rewards.
Può la supply di Ether avere risvolti sul prezzo?
La prima cosa che devo fare è una dovuta premessa, affinchè quanto voglio formulare abbia un senso, e questa è la seguente: quando c’è una domanda superiore all’offerta, la scarsità di un bene porterà all’aumento del valore di quest’ultimo.
In tal senso credo che Satoshi Nakamoto quando ha deciso di creare Bitcoin abbia tenuto ben a monito questa regola, tant’è che oltre a non esistere alcun Bitcoin preminato (contro gli 11,4 milioni di ETH) e vi è anche un limite all’emissione di questi ultimi di 21 milioni, considerando che almeno un quarto andrà perso questo implica una reale supply di 16 milioni circa, e questo elemento di scarsità non fa altro che aumentarne il suo valore (sempre se ci sarà maggiore domanda che offerta).
Tornando ad Ethereum se con il passare del tempo riuscirà a frenare la nuova emissione di quest’ultimi e parallelamente troverà piede nella vita di tutti i giorni divenendo una valuta di scambio adottata dalle masse (e quindi richiesta) allora questo potrà potenzialmente dare ulteriore valore alla criptovaluta.
Il primo step di questa fase lo stiamo vivendo proprio con l’attuale versione della blockchain di Ethereum infatti il grado di apertura della curva di crescita è leggermente diminuito rispetto al pre-Costantinopoli. Tutto sommato nonostante la diminuzione di ETH e la riduzione dell’inflazione il prezzo al momento dell’hard fork non ha subito alcuna variazione e lateralizza ormai da giorni sulla fascia dei 120€ circa.
Con l’avvento di Serenity, detto anche Ethereum 2.0, avremo invece una soluzione ibrida tra POS e POW, infatti la main chain di Ethereum continuerà a lavorare secondo queste specifiche mentre i layer successivi saranno completamente full POS, per saperne di più su Ethereum 2.0 dai un occhio a questo articolo.
Tutto sommato sappiamo che il progetto Ethereum è in continuo mutamento e per quanto le cose possano essere pianificate non sempre poi lo sviluppo operativo rispecchia alcune roadmap ma alcune funzioni vengono accantonate a fronte di altre.
Il mio parere personale, e ripeto personale, è che in un ottica di lungo periodo se ci saranno meno ETH in circolazione e una maggiore richiesta di quest’ultimi, questi si possano apprezzare. Tutto sommato il mercato ci ha dimostrato come alcune volte di sia completamente slegato da certe dinamiche, come ad esempio hard fork, basta vedere l’ultimo appena avvenuto nonostante sia filato tutto liscio non ha avuto alcun tipo di riflesso sul prezzo.
Se ti interessa saperne di più sulle previsioni legate all’andamento del prezzo di ether ed altre criptovalute, avendo davanti a te studi ed analisi che non troverai in nessun luogo della rete allora ti consiglio di seguire la DMcripto, il laboratorio di ricerca sui mercati delle criptovalute dove troverai una panoramica molto più chiara del potenziale andamento di ether e di altre cripto, puoi iniziare lasciando la tua mail qui sotto e se dovessi avere domande di qualsiasi tipo scrivimi pure nei commenti.
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