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Il sindaco di Napoli verso la blockchain e una (possibile) ICO municipaleTempo di lettura: 4 min.

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La città di Napoli, attraverso un recente comunicato stampa, ha annunciato la creazione di uno speciale “focus group” il cui scopo è quello di sviluppare e successivamente realizzare obiettivi relativi alla tecnologia blockchain. In risposta, 300 tra studiosi, esperti, professionisti e appassionati si sono iscritti come volontari per partecipare al progetto.

 

Il gruppo di lavoro

La città ha iniziato a discutere di questo progetto lo scorso dicembre, e attualmente l’amministrazione sta creando gruppi di discussione con partecipanti divisi per competenze e obiettivi.

Tutte le discussioni partono da un tema centrale: la trasparenza. I volontari esamineranno e svilupperanno possibili soluzioni per i registri delle nascite, le elezioni e la pubblica amministrazione in generale. Un altro gruppo studierà invece la questione della trasparenza da un punto di vista “privato”.

I focus group non si occuperanno solo della pubblica amministrazione, ma anche delle attività commerciali della città, il cuore pulsante della sua vita economica. Saranno studiate soluzioni per la creazione di piccole e medie imprese, insegnando loro ad accettare pagamenti in criptovalute e ad abbracciare i vantaggi di queste tecnologie.

Altri focus group si occuperanno delle relazioni internazionali con altre città attive nel settore, tra cui città di Spagna, Portogallo, Argentina e Venezuela, coinvolgendo i consiglieri comunali.

Si parla addirittura di una raccolta fondi per i progetti necessari per la città di Napoli e persino di una ICO finalizzata allo sviluppo di una criptovaluta comunale. Il focus group potrebbe effettivamente creare una nuova criptovaluta, progettata per promuovere le transazioni tra amministrazione pubblica e cittadini, ma anche contribuire all’economia della città con molti progetti diversi.

 

La visione del sindaco

Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, ha contribuito negli ultimi anni all’introduzione di importanti innovazioni nel campo dell’amministrazione, implementando un’adeguata democrazia di base. Un esempio è il registro delle unioni civili. Napoli è stata la prima grande città a rilasciare un ID elettronico attraverso 24 sportelli automatici di registrazione.

Pensare a un’economia basata sulla blockchain e sulla partecipazione delle persone, potrebbe essere una valida soluzione per i vincoli normativi e storici della finanza tradizionale. Combinare l’economia tradizionale con una nuova economia basata su criptovalute potrebbe portare a un enorme potenziale economico per oltre 3,5 milioni di abitanti della città metropolitana di Napoli.

Secondo l’opinione di De Magistris, la rivoluzione che negli ultimi anni ha visto Napoli diventare la città italiana con il settore del turismo in più rapida crescita, comporta l’adeguamento dell’offerta e della domanda. Ciò significa migliorare i servizi e il trasporto pubblico, sperimentando sistemi di pagamento innovativi, attirando un target molto diverso, implementando un sistema alternativo per i pagamenti elettronici su tutto il territorio creando una nuova economia nella città.

La creazione della propria ICO potrebbe essere uno degli obiettivi del progetto Napoli Autonoma, coinvolgendo associazioni di commercianti e imprese.

Diverse città in tutto il mondo stanno indirizzandosi verso una amministrazione pubblica con il supporto della blockchain: l’amministrazione di Barcellona ha rivelato che vuole istituire un centro digitale per promuovere la crescita e lo sviluppo dell’ecosistema blockchain; a marzo, Dubai ha svelato un mercato virtuale business-to-business in cantiere, progettato per l’industria del turismo e basato sulla tecnologia blockchain.

Ora c’è anche l’Italia, con la città di Napoli che ha aderito al movimento innovativo che si sta diffondendo in tutto il mondo.

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Alessandro Di Vita

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