L’articolo di oggi l’avete richiesto voi nel sondaggio che abbiamo lanciato sulla nostra pagina Facebook, se dunque hai un argomeno in particolare che vorresti venisse trattato qui sul blog di EtherEvolution, dopo aver messo mi piace alla nostra pagina vai su questo post su Facebook e lasciaci un commento.
Andremo quindi a vedere come la tokenizzazione dell’azienda possa aiutare la stessa a svilupparsi ed a migliorare le proprie dinamiche interne, quindi un aspetto legato prevalentemente ai processi anzichè alla possibilità di acquisire fondi esterni attraverso ICO che ormai conosciamo abbastanza bene.
La blockchain non sempre è necessaria
Ormai sembra che qualsiasi tipo di attività debba finire su blockchain perchè è la moda, non a caso le oltre 1500 criptovalute esistenti sono il riflesso dei numerosi progetti che ogni giorno tentano di affermarsi in questo mondo. Tutto sommato la blockchain non è sempre necessaria, anzi molto spesso a mio avviso è addirittura inutile e penalizzante essere presenti su di essa.
Ricordiamoci infatti che la blockchain ha senso di esistere quando necessitiamo di un ambiente “trustless” che trova il suo fulcro in una semplice parola: consenso.
Fatta questa doverosa premessa se l’uso della blockchain è giustificato allora cerchiamo di capire un token come può aiutare l’ecosistema dell’azienda.
Gestione dei pagamenti più veloce
Una delle operazioni che può essere migliorata attraverso un token di pagamento, ovvero una criptovaluta, è quella legata appunto al saldo delle fatture.
Nelle grandi aziende infatti solitamente una risorsa umana si occupa dello svolgimento di questo compito, attraverso bonifici che quando tutto fila liscio richiedono un massimo di 5 minuti. Ma se le cose non vanno esattamente come devono andare, ad esempio manca un codice swift, la causale, non si ha la chiavetta dell’home banking, o se ci fossero disguidi di qualsiasi genere saldare una fattura potrebbe richiedere molto più tempo.
Ecco quindi che la blockchain ci viene incontro e ci aiuta quindi a rendere questa operazione più rapida e veloce, magari attraverso un apposito pannello dove abbiamo salvati tutti gli address dei nostri fornitori.
In questo caso il punto critico sarà quello di far accettare al nostro ecosistema di fornitori il nostro token anzichè la classica valuta FIAT.
Formazione del personale
Anche qui la tokenizzazione ci può essere d’aiuto.
Si potrebbe infatti distribuire dei token ai dipendenti dell’azienda per dargli accesso a dei corsi e verificare quindi che questi vengano utilizzati e dove vengono utilizzati.
Se un dipendente non avrà “speso” tutti i suoi token significa che non ha dedicato tempo alla formazione, allo stesso tempo chi li avrà “spesi” tutti significa che si sarà formato al meglio.
Un esempio è stato trattato proprio alcuni giorni fa da Giuseppe che ha messo il focus sul caso BBVA dove al momento si utilizzano dei token senza alcuna blockchain, ma il progetto sembra essere già in ambiente di test su blockchain Etherem.
Token per scopi di notarizzazione
Tutto quello che in azienda richiede una notarizzazione con timestamp interna potrebbe essere gestire questo tipo di attività attraverso una propria blockchain ed un relativo token, l’esempio sopra della formazione del personale è un caso di questo.
Tutto questo nel mondo ethereum può essere svolto con dei token di tipo ERC721, di cui Mirko ne ha spiegato ampliamente le caratteristiche in questo articolo, che ti consiglio di leggere.
Concludo questo articolo con un ultima considerazione, e ringrazio Giuseppe per gli spunti, se un’azienda ha intenzione di tokenizzare alcuni aspetti delle proprie dinamiche interne l’accoppiata token+blockchain trova senso in due casi principali ovvero: dove struttura dati per registrare il token con funzione valutaria (criptovaluta) oppure come abbiamo visto nel caso in cui sia necessaria una notarizzazione con timestamp.
Per tutte le altre evenienze andare a scomodare i token e la blockchain è eccessivo, in quanto il classico modello a cui siamo abituati client/server molto spesso funziona molto meglio.
Spero di averti fornito validi spunti sull’argomento “tokenizzazione aziendale” e come sempre ti invito a lasciare un commento per qualsiasi domanda o se vuoi integrare qualche nozione all’articolo.
Commenti
7 Responses
Trovo interessante e allo stesso tempo ho dei dubbi riguardo questo punto:
“Se un dipendente non avrà “speso” tutti i suoi token significa che non ha dedicato tempo alla formazione, allo stesso tempo chi li avrà “spesi” tutti significa che si sarà formato al meglio.”
Se la formazione ad esempio consiste in video da guardarsi, uno non può “ingannare” il sistema, far andare i video al pc mentre lui fa altro?
Oppure se la formazione è in aula, chi gli impedirebbe di fare il vecchio giochetto del “per favore mi timbri tu il cartellino che io intanto vado a fare la spesa”, molto comune ancora oggi negli enti pubblici italiani?
Questa è una semplice curiosità che mi è sorta leggendo.
Tu come la vedi?
Ciao Cosimo,
nel primo caso quello in cui vi sia una visione digitale si potrebbe in qualche modo ingannare facilmente, anche se pensandoci la tecnologia ci mette a disposizione una serie di strumenti che possono limitare questo aspetto, mi viene in mente la possibilità di far compiere azioni al corsista durante il video, che se non vengono fatte lasciano tutto in standby, oppure un semplice sensore che attraverso la webcam vede che tu sei davanti al pc.
Nel caso di corsi in aula lo trovo facilmente aggirabile il problema, in quel caso è il docente a tenere traccia dei corsisti e della loro frequentazione.
Tutto sommato la situazione si può risolvere facilmente con un piccolo esame finale che metterà alla prova i partecipanti e certificherà le loro competenze.
Le possibilità di trovare falle e di limitarle ci saranno sempre, in qualsiasi sistema, sta poi alla nostra coscienza decidere se sfruttarle o segnalarle 🙂
Interessante questa soluzione: “far compiere azioni al corsista durante il video, che se non vengono fatte lasciano tutto in standby”.
Insomma basta ingegnarsi e se uno vuole elimina i furbetti.
Grazie
L’habitat in cui si svolge un evento è una delle prime specifiche che lo influenzano, ed ogni habitat per sua stessa natura ha delle falle.
Identificarle ci permette di colmarle, anche se poi dall’altra parte ci sarà sempre chi troverà metodi per aggirarle, è la continua lotta tra il bene e il male 🙂
Ad esempio, si potrebbero mettere azioni da compiere durante il video ma magari con un semplice bot/script lanciato ad avvio del corso queste potrebbero essere eluse.
L’ingegno sicuramente è la chiave di volta per tutto.
Grazie a te per le domande 😉
Ciao potresti fare un altro/i esempio di notarizzazione timestamp con relativo token ?
Grazie
Ciao Fulvio,
la notarizzazione con timestamp è uno dei punti di forza del concetto di blockchain, il fatto che poi ci sia un token associato all’operazione è perchè ci sarà sicuramente bisogno di gas per inviare la transazione nel blocco.
Un esempio che mi viene in mente può essere la registrazione di un atto di compravendita di un immobile, di un auto, o qualsiasi altro acquisto che richiede della documentazione che attesti il passaggio di proprietà.
Quindi se sono un azienda che tratta di immobili, mi potrò avvalere della blockchain per registrare l’atto di vendita. La cosa interessante è che questo concetto non è puramente di ideale ma già esistono vendite di case fatte tramite blockchain e pagate in criptovalute.
Spero di esserti stato d’aiuto.
Continua a seguirci 😉
Come sempre grazie.