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Una matematica da capogiro può far funzionare le blockchain a Wall StreetTempo di lettura: 7 min.

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Un recente svolta nel campo della crittografia potrebbe aver trovato una soluzione ad uno dei maggiori ostacoli nell’uso delle blockchain a Wall Street: tenere le transazioni riservate...

Una recente svolta nel campo della crittografia potrebbe aver trovato una soluzione ad uno dei maggiori ostacoli nell’uso delle blockchain a Wall Street: tenere le transazioni riservate.

Conosciuto col nome di “zero-knowledge proof”, questo nuovo codice è stato incluso il 17 Ottobre nell’aggiornamento della blockchain di Ethereum, andando ad aggiungere un livello di cifratura che permette ai traders di rimanere privati. In passato gli utenti erano comunque in grado di rimanere anonimi ma la transazione, durante il processo di verifica, permetteva a tutti di rendere visibile l’utente.

“Le zero-knowledge proofs sono una delle più grandi invenzioni degli ultimi due decenni nel campo della crittografia”,

ha asserito Emin Gun Sirer, un professore di scienze informatiche alla Cornell University.

“Questo permetterà un gran numero di campi di applicazione che adesso non riusciamo neanche ad immaginare.”

Il gruppo di aziende che si trovano sotto il nome di Enterprise Ethereum Alliance – tra i quali membri figura JPMorgan Chase  & Co.; Credit Suisse Group AG e BP PIc – sta cercando di promuovere lo zero-knowledge proof per l’industria finanziaria tramite l’uso del registro distribuito, conosciuto come Quorum.

Questo potrebbe rappresentare il momento che i grandi della blockchain di Wall Street stavano aspettando. L’abilità di questa tecnologia nel rimodellare le funzioni vitali del mercato finanziario, come la trasparenza o il sistema dei pagamenti, ha sempre rappresentato il tema centrale riguardo a quali informazioni dei clienti le banche possono tenere segrete. Zero-knowledge proofs, che per decenni sembrava pura teoria, adesso è una realtà, permettendo che le transazioni vengano verificate senza necessità di condividere dati sensibili.

“Il tema della privacy è la principale ragione perché la blockchain non rappresenta ancora una soluzione per la grande impresa,”

ha detto Zooko Wilcox, fondatore di Zcash, la prima blockchain pubblica a garantire la privacy finanziaria tramite l’utilizzo dello zero-knowledge proofs.

“Questa è la nostra scommessa con JPMorgan e Quorum nell’utilizzo di zero-knowledge proofs per i pagamenti e le transazioni private.”

Soluzioni per la privacy nelle blockchain

La maggior parte delle più grandi blockchain in uso, come quelle che supportano bitcoin e ethereum, sono aperte al pubblico e l’identità degli utenti sono mascherate dietro pseudo-indirizzi. Ogni transazione può essere tracciata. Ma questo non è l’unico modo di costruire una blockchain. Usando il livello di crittografia fornito da zero-knoledge proofs, la blockchain che supporta Zcash offre l’opzione per l’utente di inviare una somma in anonimato. Questo livello di privacy attualmente non era disponibile su Ethereum.

La regola principale a Wall Street è quella di tenere riservata l’identità e le posizioni bancarie del cliente cosicché un concorrente non possa trarre vantaggio nel conoscere in anticipo tali informazioni. Questo ha posto un grosso ostacolo nell’adozione delle blockchain. Perché la blockchain possa migliorare il modo in cui funziona il mercato dei bond, ad esempio, le banche e gli investitori hanno la necessità di essere in grado verificare quando un brand vende bond ad un altro, senza però notificare tale transazione a chiunque.

Questo aggiornamento è conosciuto come Metropolis ed è stato suddiviso in due fasi che hanno preso il nome dalle due città che sono state capitali dell’impero romano. La prima, Byzantium, è stata implementata alla fine del mese scorso, dopo seguirà Constantinople. Tale operazione viene definita un hard fork in quanto la blockchain è alterata per lo scopo in funzione dell’aggiornamento. Ethereum è stato già soggetto a un famoso e controverso hard fork lo scorso anno per porre rimendio al furto di 155 milioni di dollari collegati allo smart contract di DAO.

Il ladro di Ether resta ancora un mistero dopo il furto digitale di 55 milioni di dollari

Secondo Casey Detrio, uno sviluppatore del progetto Byzantium, zero-knowledge proofs rappresenta un importante passo avanti sul modo in cui possono essere processate diverse transazioni in un determinato momento.

“Può essere usato per la scalabilità, anche se c’è ancora molto da fare”

ha detto Detrio.

“E’ bello vederla in funzione sulla rete e che la gente la usa e la adatta alle proprie esigenze.”

Questa innovazione preverrà anche le frodi sugli exchange decentralizzati, che operano in modo similare alle blockchain essendo ospitate su computer sparsi in tutto il mondo.

“Zero knowledge proofs potrebbe risolvere anche questo problema”

continua Detrio

“perché domanda e offerta sono visibili pubblicamente su mercati come Ether Delta o AirSwap, un utente può lasciare una transazione in attesa e completare contemporaneamente una transazione ad un prezzo maggiore o minore. Questo può essere fatto sulla blockchain in quanto un front runner può offrirsi di pagare una fee più alta per la transazione, così da ottenere una priorità nella verifica della stessa.”

Un mercato che utilizza zero-knowledge proofs è immune a questo rischio, perché le offerte e le domande sono criptate, o sigillate.

“Zero knowledge proofs rappresenta il modo per dimostrare crittograficamente la correttezza di qualcosa senza rivelare altre informazioni se non il fatto che sia corretta.”

afferma Wilcox.

“La matematica che sta dietro a tutto questo è incredibilmente complicata e all’avanguardia in termini di computer scienze, quindi la gente non deve temere se non riesce a comprenderla,”

– ha detto –

“l’intero concetto che zero-knowledge proofs rappresenta è un rompicapo.”

Mentre regolamenti e leggi potrebbero vedere nelle transazioni anonime un invito ad attività illecite, Cornell’s Sirer ha affermato che le transazioni digitali non dovrebbero essere tracciate dai governi così come non viene tracciato il denaro frusciante nel suo portafoglio.

“Vivendo le nostre vite online lasciamo tutti delle briciole digitali che possono essere raccolte e utilizzate per offrire a gente diversa prezzi diversi in base ai bisogni percepiti.

Ha detto.

“Ho dei colleghi che cercano prezzi diversi online. Quello di cui hai bisogno quando interagisci con un servizio è rivelare chi sei tu, niente di più”. Cittadini e leggi hanno sempre lottato per la quantità di privacy presente in un determinato sistema, ha detto Sirer. La polizia sta migliorando nel tracciare le transazioni delle blockchain e sull’utilizzo delle chiavi private, cosa che ha permesso i recenti passi avanti nella crittografica che rende zero-knowledge proofs possibile.

Fonte: moneyweb.com.za

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Emanuele

Crypto-lover. Nerd tra i nerd. Ama analizzare numeri e grafici. Crea statistiche anche dove non necessario.
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