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Scalabilità Ethereum: problemi e soluzioniTempo di lettura: 5 min.

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Nuovi studi hanno mostrato che reti di alto livello, solitamente annunciati come il futuro della scalabilità Ethereum e Bitcoin, potrebbero essere capaci di molto altro, oltre che incrementare il volume delle transazioni su blockchain.

Le proposte, sebbene rilevanti per ogni tipo di blockchain, sono ancora più rilevanti per quanto riguarda Ethereum, ovvero la seconda più importante blockchain pubblica dopo Bitcoin.

Pubblicizzato come un ‘World Computer’, la sua necessità di scalabilità è certa – e con tale ambizione, ha bisogno di scalare non solo per quanto riguarda i pagamenti, ma anche per una gamma più ricca di smart contract.

Un nuovo progetto ritiene di poter aiutare in tal senso.

Come risolvere il problema della scalabilità Ethereum e non solo

Durante l’evento EDCON 2017 che si è tenuto qualche giorno fa a Parigi, Jeff Coleman della Ledger Labs ha proposto un modo che potrebbe funzionare per tutti gli utilizzi e non solo per la scalabilità delle transazioni.

“Oggi vorrei parlarvi di qualcosa di un po’ più avanzato”, ha esordito. “Inizialmente molte persone hanno parlato di canali di stato su cui sono focalizzate molte applicazioni finanziarie. Io sono più interessato in come possiamo rendere più grande questa idea e come rendere le cose più complicate, in pratica”.

Visto che i canali di pagamento off-chain sono tecnologie multi-sfaccettata, l’idea di Coleman fa parte di una ricerca volta a migliorare il livello superiore dei network blockchain.

A questo punto sono molte le idee relative alla scalabilità Ethereum e l’idea di Coleman è la seconda proposta questa settimana.

L’idea alle spalle dei network off-chain, detti anche “state channels” (da notare la minuscola: non si riferisce, chiaramente, alla nazione) è che in futuro sarà molto costoso fare transazioni direttamente sulla blockchain. Al contrario, dovranno essere eseguite su un network separato connesso alla blockchain grazie a tecniche crittografiche anche dette “hashed time-lock contracts”.

Questa idea venne inizialmente discussa con l’uscita di Lightning Network di Bitcoin con un white paper nel 2015, e gli autori del Raiden Network hanno in seguito portato l’idea in ethereum.

Secondo Coleman, grazie a Ethereum è possibile costruire gli “state channels” per specifiche applicazioni, ma ci sono delle difficoltà. Questa problematica Coleman vuole evitarla installando un sistema che funzioni per tutte le varietà di applicazioni e non solo per un tipo specifico.

Durante il suo discorso, Colaman ha elencato circa una dozzina di criteri che – secondo lui – i canali di Ethereum dovrebbero idealmente avere. Per esempio, la tecnologia dovrebbe essere trust-free e non dovrebbe ridurre la privacy e limitare il cosiddetto ‘griefing factor‘, assicurandosi che chi si comporta male all’interno della community non possano modificare le regole per far perdere soldi agli altri utenti.

L’ambiziosa proposta di Coleman intende aiutare a risolvere tutti i suddetti problemi e non solo la scalabilità Ethereum.

“L’idea base è che useremo degli incentivi per far sì che le due persone coinvolte si comportino come se il contratto fosse già sulla blockchain”.

Usando questi incentivi gli utenti potranno agire come se i propri smart contract fossero già aggiunti alla blockchain anche se non fosse così. La parti possono mettere il contratto sulla blockchain se ne hanno bisogno, ma la speranza è che non lo faranno se non per problemi di sicurezza, o se hanno paura che l’altra parte sta provando a imbrogliare.

Sono incentivati a non farlo con commissioni e penalità, una cosa di cui già aveva parlato Vitalik Buterin, creatore di Ethereum.

Il futuro del consenso

Mentre alcuni saranno sicuramente scettici di fronte a queste osservazioni, c’è consenso circa il fatto che questa cosiddetta “esemplificazione controfattuale” (così definita da Coleman stesso) sia un passo avanti per il futuro degli smart contract.

“La tecnica è stata discussa a lungo con molti team che stanno attualmente lavorando alle implemenentazioni di Ethereum. Siamo tutti d’accordo che il concept potrà sicuramente essere messo in pratica,” ha detto Coleman a Coindesk.

Ha spiegato anche che si pensa di lavorare alla maggior parte delle applicazioni che richiedono canali statali, e il pagamento può attraversare anche altri canali sottofinanziati.

Per esempio, un utente può avere anche due canali aperti, uno per un servizio di video streaming e uno per “rinegoziare uno strumento finanziario in tempo reale”. Se il canale video è a pagamento, questo canale statale dovrebbe avere abbastanza potenza da tenere aperto anche lo strumento finanziario.

“Ci vorranno altri mesi di lavoro per rendere fattibile l’uso di queste applicazioni,” ha detto Coleman, sebbene lui abbia anche affermato che è già n corso una “parziale implementazione” disponibile a scopi didattici.

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Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio scrive di Bitcoin ed Ethereum dal 2014. Con una laurea in lettere e un master in marketing, Amelia si occupa soprattutto di content marketing e social media management per diverse aziende nel settore fintech.
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Amelia Tomasicchio

Amelia Tomasicchio scrive di Bitcoin ed Ethereum dal 2014. Con una laurea in lettere e un master in marketing, Amelia si occupa soprattutto di content marketing e social media management per diverse aziende nel settore fintech.

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